Degustazione sensoriale

Una recente ricerca condotta tra Italia e Stati Uniti ha messo in evidenza quali sono i meccanismi che utilizza il nostro cervello quando sente un odore.

Il Prof. Giuliano Iurilli ha affermato: “Abbiamo notato che i neuroni sensoriali che si trovano nel naso catturano le molecole odorose e le analizzano con estrema precisione. Dopo questo primo passaggio, è nella corteccia olfattiva che qualcosa cambia chiamando in causa le esperienze passate”.

Dagli studi, sembra infatti che la memoria olfattiva influisca in modo determinante sull’associazione dell’odore con la sua molecola.

Pensate a quante volte passate accanto ad una persona e, sentendo il suo profumo, siete stati catapultati nel passato pensando alla vostra maestra delle elementari oppure alla vicina di casa che inondava di profumo l’ascensore del vostro palazzo.

È proprio la memoria che vi accende la lampadina e vi aiuta a mettere a fuoco quel particolare odore.

Durante le mie sedute di assaggio di oli, ho avuto proprio l’evidenza che chi ha “frequentato” la natura in maniera sistematica ha un alfabeto olfattivo nettamente più sviluppato: si ricorda rapidamente del profumo della resina dei pini oppure dell’elicriso, mentre chi, come me, ha sempre vissuto in città, tutto sembra nuovo.

La creazione dell’alfabeto olfattivo è basata anche sulla nostra cultura, ad esempio ci sono Paesi in cui non è così comune mangiare legumi freschi; in questo caso sarà difficile associare il profumo che si sente nell’olio di Bella di Cerignola con il baccello dei piselli freschi.

Da qui, nasce la nostra degustazione sensoriale.

Abbiamo voluto giocare con il nostro naso e far scoprire ai clienti come poco ci affidiamo al nostro “vissuto” olfattivo prediligendo la vista: luci soffuse, barattolini oscurati contenenti un profumo richiamato nell’olio EVO e/o nel vino che ogni partecipante aveva di fronte a sé.

Debora de Il tocco divino ed io abbiamo proposto 3 oli EVO e 3 vini, ognuno con i propri profumi nascosti ed il gioco si è trasformato in una serata divertente e didattica allo stesso tempo.

Visi divertiti, increduli, interrogativi, ma tutti piacevolmente stupiti da quanto il nostro naso fosse capace di avvertire le differenze tra un fruttato e l’altro dell’olio EVO.

In occasione di questo evento così particolare, vorrei concludere riportando la poesia “Ode al suo aroma” di P. Neruda:

 

 

Mia soave, di cosa odori?
Di che frutto?
Di che stella? Di che foglia?

Presso
il tuo piccolo orecchio
o sulla tua fronte
mi chino,
ficco
il naso tra i capelli
e il sorriso,
cerco di riconoscere
la stirpe del tuo aroma:
è soave, ma
non è fiore, non è coltellata
di penetrante garofano
o impetuoso aroma
di violenti
gelsomini,
è qualcosa, è terra,
è
aria,
mele o legnami,
odore
di luce sulla pelle,
aroma
della foglia
dell’albero
della vita

con polvere
di strade
e freschezza
d’ombra mattutina
alle radici,
odor di pietre, di fiume,
ma
più simile
a una pèsca,
al tepore
del palpito segreto
del sangue,
odore di casa pura
e di cascata,
fragranza
di colomba
e capelli,
aroma
della mia mano
che perlustrò la luna
del tuo corpo,
le stelle
della tua pelle stellata,
l’oro,
il grano,
il pane del tuo contatto,
e lì,
per tutta la lunghezza
della tua luce furiosa,
sulla tua circonferenza d’anfora,
sul calice,
sugli occhi del tuo seno,
fra le tue ampie palpebre
e la tua bocca di schiuma,
su tutto
lasciò,
la mia mano lasciò
odor d’inchiostro e selva,
sangue e frutti perduti,
fragranza
di obliati pianeti,
di puri
fogli vegetali,

il mio stesso corpo
sommerso
nella freschezza del tuo amore, amata,
come in una sorgente
o nel suono
di un campanile
lassù
tra l’odore del cielo
e il volo
degli ultimi uccelli,
amore,
odore,
parola
della tua pelle, dell’idioma
della notte nella tua notte,
del giorno nel tuo sguardo.
Dal tuo cuore
sale
il tuo aroma
come dalla terra
la luce fino alla cima del ciliegio:
sulla tua pelle io fermo
il tuo palpito
e odoro
l’onda di luce che ascende,
la frutta sommersa
nella sua fragranza,
la notte che respiri,
il sangue che esplora
la tua bellezza
fino a giungere al bacio
che mi attende
nella tua bocca.

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