La primavera porta sempre con sé qualche invito a matrimoni, battesimi o altre cerimonie.

Oltre a pensare a cosa mettersi di abito, un altro pensiero va alle bomboniere:

chi organizza l’evento cerca qualche regalo originale da poter donare agli invitati e chi partecipa spera di trovare nella bomboniera qualcosa di più utile del cosiddetto “ciapa-puér”.

Ma da dove arriva l’usanza delle bomboniere?

Nasce dalla nobiltà italiana del XV secolo che faceva confezionare scatoline contenenti caramelle o altre dolcezze a base di zucchero da donare agli invitati come ringraziamento.

Lo zucchero importato dalle Indie era un alimento molto costoso quindi solo i più abbienti avevano una disponibilità tale da potersi permettere una spesa tanto onerosa.

Il nome “bomboniera” deriva, infatti, da bon-bon, cioè dolcetto/ caramella. Con il tempo la parola originale si è modificata in quello che oggi conosciamo.

Il significato però non è variato con il passare degli anni: il ringraziamento, prima di tutto.

Si passa da regalare piccoli dipinti ad oggetti di uso quotidiano come la combo sale-pepe, dallo svuota-tasche a bottiglie di vino personalizzate con il nome dei festeggiati.

Ma se invece, pensassimo, ad una bella confezione di olio extra vergine?

L’olio EVO è da sempre considerato come regalo prezioso.

Veniva donato ai vincitori delle Olimpiadi nell’antica Grecia, si regalava a persone di cui si aveva profonda stima e fiducia perché significava prosperità ed abbondanza.

Non da meno è la correlazione religiosa che vede l’olio come lo Spirito di Dio così come citano le Sacre Scritture.

Dall’orcio in ceramica alla lattina personalizzata, dal kit di assaggio alla selezione di oli di qualche piccolo produttore: anche qui ci si può sbizzarrire.

Etimologicamente, Grazie significa “essere contento” e quale migliore maniera di mostrare la propria felicità se non donare un po’ di polifenoli ai nostri cari?